TRAMA:
Christian, dodicenne con qualche piccolo problema di salute, viene mandato dai genitori con la zia Ursula in un castello in Toscana, per partecipare a una scuola estiva di matematica. Nonostante sia la sorella di suo padre, Christian non ha mai avuto molte occasioni per frequentare Ursula: la convivenza di quindici giorni li avvicinerà e, al tempo stesso, permetterà a Christian di trovare nella zia una complice e un’amica, forse grazie alla comune passione per la matematica, forse grazie al fatto che Ursula ha vissuto e quindi può capire i problemi che Christian si trova ad affrontare ora.
In questa scuola estiva, che si svolge nei pressi di Cortona, il professor Primo terrà delle lezioni sulla crittografia e, quindi, sull’affascinante mondo della teoria dei numeri. Italiano di origine, ma in America da molti anni, il prof. Primo si mostra da subito un bravo istrione, capace di conquistare la platea dei matematici e anche la simpatia di Christian, cui mancano un po’ di strumenti per capire appieno gli argomenti proposti, ma non certo la passione.
Tra i matematici convenuti a Cortona, c’è un certo Detlef, soprannominato dagli italiani del corso Il Brutto: questi si contrappone da subito al professor Primo, contestando spesso le sue presunte abilità. Il professore, infatti, ha promesso di svelare nel corso delle sue lezioni il contenuto di un manoscritto, custodito gelosamente dalla sua assistente Giustina, che dovrebbe contenere il frutto di anni di lavoro e la soluzione dell’enigma della crittografia: «Ecco il manoscritto che ho preparato per il corso. Contiene nozioni che nessuno ha ancora visto. Al termine delle due settimane saprete tutto quello che c’è scritto qui dentro. E ne saprete più di tutti gli altri studiosi».
Il tempo alla scuola estiva passa in fretta, tra gite a Cortona, chiacchierate con gli amici e codifica e decodifica di messaggi scambiati con la zia. Una notte la tranquillità della scuola viene turbata dall’urlo di Giustina che chiede aiuto, terrorizzata da uno scorpione trovato nella doccia. Un secondo urlo annuncia la scomparsa del famoso manoscritto del professore. Il mercoledì della seconda settimana, il professore “dà fuori di matto” e Christian assiste alla scena: Primo urla sguaiatamente alcune parole, mescolando un po’ di lingue e scrivendo simboli indistinguibili alla lavagna. Il professore non è in grado di mantenere le promesse fatte all’inizio del corso, che si chiude in anticipo con un vero colpo di scena.
COMMENTO:
Simpatico libro per i più piccoli, di semplice lettura. Leggendolo, i ragazzi possono imparare che i numeri, nella loro semplicità, nascondono una grande ricchezza e al tempo stesso rendersi conto che i matematici sono degli “artisti dei numeri”:
«In matematica, disse il professore, è possibile determinare ciò che è giusto mediante argomenti logici. Non c’è bisogno di litigare. Non vince il più forte, ma chi ha ragione. E tutti sono in grado di capire chi ha ragione».