Il grande inganno

LIBRI

«Il grande inganno» è stato pubblicato a fine giugno 2025 dalla Casa Editrice Scienza Express. L’autore è Marco Reho, docente di matematica e scienze nella scuola secondaria di primo grado, divulgatore noto come @unmatematicoinclasse, vicepresidente e socio fondatore di Semi di Scienza, associazione nata a fine 2018 con lo scopo di promuovere la cultura scientifica.

Il libro è suddiviso in dieci capitoli, che possono essere letti nell’ordine che si desidera, e ognuno dei racconti ha un protagonista diverso: con questo espediente narrativo, Marco Reho scatta dieci fotografie al calcolo della probabilità, da diversi punti di vista, offrendo al lettore non solo una visione a tutto tondo del problema, ma anche la consapevolezza che questa tematica può riguardare chiunque. Il grande inganno, offerto dall’illusione della facile vincita, viene smascherato alla fine, perché il coinvolgimento dei protagonisti nell’azzardo del Win for Life trova una sua conclusione solo nell’ultimo capitolo.

Fortuna, guida in un museo archeologico, ci racconta il gioco d’azzardo nell’antichità, cominciando con gli astragali e spaziando dall’Iliade di Omero al Purgatorio di Dante; Desiderio, che vorrebbe tanto migliorare la propria posizione lavorativa, è un cameriere appassionato di percentuali e statistica, che ha modo di approfondire le sue conoscenze grazie agli incontri con i clienti; Allegra, commessa di una libreria, non ha paura di affrontare argomenti impegnativi con le sue letture, ed è grazie a lei che Marco Reho ci parla dei postulati della probabilità e del teorema di Bayes. Fausto è titolare di una tabaccheria e sfrutta l’ignoranza della gente per i suoi guadagni; Felice è un pensionato abitudinario e scaramantico, che si lascia convincere da alcuni studenti che il SuperEnalotto in cui investe parte della sua pensione ha una bassissima probabilità di vincita; Prospero è un operaio edile che incontra Luciano, analista in pensione, durante un viaggio in treno: ha così l’occasione di approfondire le sue conoscenze legate alla probabilità, come la fallacia del ritardo e il problema di Monty Hall. Veronica è una croupier al tavolo della roulette del casinò di Sanremo: conosce tutti i rischi e le contraddizioni di questo gioco, ci parla di speranza matematica e di giochi svantaggiosi. Vittorio è uno studente al secondo anno della facoltà di matematica e ci fa da guida nel mondo delle slot machine; Letizia è una (ex) giocatrice patologica che vive la sua vita confrontandosi con il rischio di ricadere nella dipendenza; Vincenzo usa le sue conoscenze per allontanare i figli dal mondo delle scommesse sportive, consapevole che la rigidità potrebbe rivelarsi controproducente.

Nella conclusione, come in un crescendo, Marco Reho cita Bruno De Finetti, che aveva definito il gioco del lotto come «una tassa sulla stupidità» e in questa stupidità l’autore vede «un mix di fragilità matematiche e di miscredenze», come viene confermato dal lavoro degli psicologi israeliani Daniel Kahneman e Amos Tversk, secondo i quali la razionalità matematica non sempre vince, visto che «chi sta perdendo vuole provare a recuperare e si espone più facilmente al rischio.»

Nel corso della narrazione, Marco Reho parla di definizione soggettivista di probabilità, dicendo che è l’unica che ha senso prendere in considerazione, dato che «non è importante quanto un evento sia probabile per la matematica, ma quanto lo è per noi.» Non mancano, inoltre, occasioni di approfondimento, a cui vengono dedicati box indirizzati ai curiosi: il funzionamento di un test diagnostico, la probabilità degli eventi rari, la differenza tra crescita lineare e quadratica e poi il calcolo combinatorio, con i coefficienti binomiali, i fattoriali e il numero di sestine che si possono ottenere con 11 numeri diversi. Marco Reho dimostra di non aver paura di sciorinare formule matematiche, perché, da bravo docente, guida il proprio lettore, alzando l’asticella con ogni racconto, in un crescendo di complessità, e riprendendo i concetti principali, per assicurarsi che siano stati compresi. Gli aneddoti curiosi, e a tratti incredibili, che sono disseminati nel libro, regalano leggerezza e, al tempo stesso, sembrano contraddire la matematica: in questo modo, sono destinati a farsi ricordare, generando una maggiore consapevolezza. Marco Reho mette in evidenza sapientemente le fallacie logiche dei nostri ragionamenti, come una guida alpina che risveglia l’attenzione dell’escursionista perché non corra rischi inutili.

Lungo il percorso, non mancano citazioni e riferimenti importanti: oltre a Kahneman e Tversk già citati, fanno la loro comparsa Paolo Canova e Diego Rizzuto, con Fate il nostro gioco, e Paolo Alessandrini con Matematica in campo. I riferimenti a Pensieri lenti e veloci di Kahneman sono inevitabili: la conoscenza matematica non basta, perché la componente psicologica è, a volte, più forte, infatti, «l’ebbrezza che produce lo sfidare la sorte diventa essa stessa lo scopo del gioco e ben presto conta più della vincita in sé.»

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