Venerdì, 28 Settembre 2018 23:00

129 - 28 Settembre 2018

Le ultime settimane sono state piene di giornate intense: il Festival di BergamoScienza, alla sua sedicesima edizione, si avvicina, visto che comincerà il 6 ottobre e i laboratori che stiamo allestendo sui frattali sono ormai pronti. Questa settimana abbiamo cominciato le simulazioni con le classi della primaria e vedere gli animatori, che stiamo formando da qualche mese, prendere le misure con la difficoltà di entrare in una classe e gestire non solo delle attività, ma anche la disciplina dei piccoli è stato, come sempre, fonte di meraviglia e di ulteriori domande. Meraviglia, perché i ragazzi mostrano di avere risorse che spesso non sospettiamo e ulteriori domande, perché vedendo gli altri svolgere il tuo lavoro ti interroghi e ti metti in discussione, cercando un continuo miglioramento. Oggi abbiamo avuto anche l’occasione di partecipare, presso la facoltà di matematica dell’Università Cattolica di Brescia, alla Notte dei ricercatori (che in questo caso, per coinvolgere le scolaresche della provincia, si è svolta nell’arco della giornata): la collaborazione con i docenti universitari è sempre un’opportunità per respirare un’atmosfera diversa e per immagazzinare un po’ di entusiasmo in vista del lungo inverno scolastico. I nostri ragazzi hanno coinvolto persino i docenti nelle loro attività sui frattali e hanno spiegato anche al preside di facoltà come realizzare un Sierpinskij pop up, usando semplicemente un paio di forbici e un foglio di carta. D’altra parte, a volte sono proprio le cose più semplici quelle che suscitano le domande più interessanti…

Per chi non è di Bergamo, non mancano comunque le occasioni per lasciarsi coinvolgere dalla matematica o per coltivare la propria passione, come dimostrano le domeniche matematiche, che si svolgeranno da ottobre a maggio al Giardino di Archimede, e sono un’occasione di incontro «motivante e divertente con la matematica» per tutta la famiglia. Chi ne ha la possibilità, non se la lasci sfuggire, anche perché la visita del museo, per quel che ricordo da un viaggio di istruzione a Firenze con una quarta liceo scientifico, merita davvero. Anche il Pristem, sempre ricco di suggerimenti, ci propone un nuovo mensile di matematica: PRISMA. Matematica, giochi, idee sul mondo! Si parlerà di matematica, di giochi matematici e di vita quotidiana, per «mostrare come la matematica ne offra una chiave interpretativa intelligente e originale». Il primo numero sarà in edicola da giovedì 4 ottobre a 3,90 euro. A dimostrazione che la matematica regna ovunque, la trovate persino sull’ultimo numero di Topolino, con una storia matematica che si svolge al CNR-IAC, il cui soggetto è stato scritto da Francesco Artibani in collaborazione con Roberto Natalini, direttore dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo del CNR. Tra i protagonisti della storia, Mauro Picone, nel 1955 direttore dell'INAC, con il primo grande computer dedicato al calcolo scientifico, la FINAC. La storia è davvero carina e adatta anche ai più piccoli…

Anche l'ultimo lavoro di Germano Pettarin, «L'isola delle tabelline», è adatto ai più piccoli. Una lettura divertente e interessante che parla di un'isola nella quale, apparentemente, i numeri presenti non seguono alcuna regola e questo causa loro un po’ di depressione. Niente paura, qualcuno li aiuterà a trovare la misteriosa regola che li accomuna...

Stando alle ultime notizie, parrebbe essere stata dimostrata l’Ipotesi di Riemann, uno dei problemi matematici più difficili al mondo, irrisolto da 160 anni. «A sostenere di aver appena dimostrato la congettura, mettendo così una zampa sul malloppone, è stato sir Michael Atiyah, matematico britannico novantenne di altissimo spessore accademico». Qualcuno ha suggerito una bellissima analogia, che riporto qua sotto nella versione proposta nel libro L'enigma dei numeri primi di Marcus Du Sautoy:

“Poco dopo che Hardy si era messo in viaggio per far ritorno in Inghilterra per l'inizio di un nuovo anno accademico, Bohr ricevette una cartolina. Il cuore si mise a correre all'impazzata mentre leggeva le parole di Hardy: «Ho la dimostrazione dell'ipotesi di Riemann. La cartolina è troppo breve per la dimostrazione». Finalmente Hardy aveva superato l'impasse. Quella cartolina, tuttavia, aveva qualcosa di stranamente familiare. Nella mente di Bohr balenarono gli stuzzicanti commenti a margine di Fermat. Hardy era troppo un mattacchione per essersi lasciato sfuggire quel tocco d'ironia nella sua cartolina. Bohr decise di rimandare le celebrazioni e attendere da Hardy ulteriori dettagli. Com'era prevedibile, la cartolina non si rivelò l'annuncio della svolta che Bohr aveva sperato: Hardy stava giocando una delle sue partite con Dio.

Quando si era imbarcato sulla nave che attraverso il Mare del Nord l'avrebbe riportato dalla Danimarca in Inghilterra, il mare era insolitamente agitato. La nave stessa non era grandissima e Hardy cominciò a temere per la propria vita. Perciò si procurò una polizza d'assicurazione davvero personale. Fu allora che spedì a Bohr la cartolina in cui gli annunciava quella finta scoperta. Se la prima passione della vita di Hardy era quella di dimostrare l'ipotesi di Riemann, la seconda era senza dubbio la sua guerra con Dio. Sapeva che Dio non avrebbe mai consentito alla nave di affondare e di lasciare così al mondo l'impressione che Hardy e la sua presunta dimostrazione fossero affogati e perduti per sempre. Il piano di Hardy funzionò, ed egli giunse sano e salvo in Inghilterra.”

 

Buona matematica! Ci sentiamo tra TRE settimane!

Daniela

Letto 1841 volte Ultima modifica il Venerdì, 28 Settembre 2018 23:01

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