Domenica, 02 Luglio 2023 22:40

208 - 2 luglio 2023

La chiusura dell’anno scolastico cede il passo alla riflessione: ogni insegnante mette in discussione il proprio operato, alla ricerca di spunti per cambiare, migliorare e crescere. Se si aggiunge poi l’esperienza come commissario esterno all’esame di Stato, la riflessione è accompagnata dal confronto con nuovi colleghi, stimolante soprattutto se da un liceo scientifico si passa a un liceo linguistico, dove la matematica è un po’ la Cenerentola. Per l’esame orale, la commissione ha predisposto un materiale che, come stabilito dall’ordinanza, «è finalizzato a favorire la trattazione dei nodi concettuali caratterizzanti le diverse discipline e del loro rapporto interdisciplinare». Il candidato è stato, quindi, invitato a riflettere sul documento proposto e a fare un discorso organico, coinvolgendo le singole discipline. Quelli che seguono sono i collegamenti che avrei fatto io. Consapevole che non si potevano pretendere da ragazzi che, nel corso dell’ultimo anno, si erano concentrati unicamente sullo studio di funzione, ho provato a volte a suggerirli, anche solo per far nascere una riflessione diversa.

Matematica e… letteratura italiana
La commissione ha predisposto un brano del “Fanciullino” di Pascoli: la tematica parla di «antica serena maraviglia» e proprio sulla meraviglia ho voluto concentrarmi, citando Elisabetta Strickland, professoressa di algebra all’Università di Roma Tor Vergata: «La matematica è una meraviglia estetica e dà grandi soddisfazioni». Il candidato in questione ha confermato il senso di soddisfazione che nasce dai buoni risultati in matematica, e ha parlato della propria passione per la disciplina. Quando il documento riportava la poesia di Ungaretti “San Martino del Carso”, a me è venuto in mente Mauro Picone, come esempio del lavoro dei matematici durante la grande guerra, con le tavole di tiro, l’ufficio di studi balistici e la calcolatrice Brunsviga. L’anno scorso, proprio per offrire l’occasione di fare questo genere di collegamenti, avevo fatto alcune ore di lezione in quinta sulla scienza in guerra.

Matematica e… letteratura inglese
Ho trovato un articolo di Carlo Toffalori sull’ultimo numero di Prisma, riguardante il romanzo Night and Day di Virginia Woolf: la protagonista, Katharine Hilbery (bellissimo il richiamo a Hilbert), è un’appassionata di matematica impegnata nella stesura della biografia del nonno. Nella chiusura del terzo capitolo, la matematica, con la sua «esattezza» e l’«impersonalità stellare delle cifre», viene contrapposta alla letteratura, che è «confusione», «agitazione» e «vaghezza». In particolare, ho sottolineato questa frase: «avrebbe preferito confessare i suoi più arditi sogni di uragani e praterie piuttosto di svelare che, da sola nella sua stanza al piano di sopra, si alzava presto alla mattina o rimaneva alzata sino a tardi di notte per… fare matematica.»

Matematica e… diritto
Il liceo linguistico nel quale sono stata impegnata come commissario aveva l’indirizzo giuridico-economico e quindi i ragazzi hanno studiato anche diritto ed economia. Nel momento in cui al candidato è stato fornito come documento il primo articolo della Costituzione, l’ho invitato a riflettere su una frase di Chiara Valerio, autrice di La matematica è politica, che è stata citata sul Sole 24 ore: «La matematica è una disciplina che favorisce la diffusione della democrazia» perché «studiare matematica significa introiettare l’idea che le regole esistono». Il candidato ha compreso la necessità, per i nostri politici, di conoscere la matematica, ma non ha saputo identificare nella matematica quello strumento che ti permette di dare una lettura diversa della realtà. Io non ho potuto che concludere il discorso citando il celebre «Non entri chi non è geometra» dell’Accademia di Platone, ma è programma di terza, ed è un peccato, perché altrimenti alcuni collegamenti sarebbero nati spontaneamente. Basti pensare al libro di Flavio Ubaldini Il mistero del suono senza numero, un simpatico romanzo che parla della scoperta degli irrazionali e della scuola pitagorica, mescolando la matematica con la filosofia, che d’altra parte sono cresciute insieme, e accompagnando il tutto con un po’ di musica, in tipico stile pitagorico.

Matematica e… storia
I collegamenti con la matematica a volte sono stati resi possibili grazie ai documenti forniti ai ragazzi: se si sceglie un grafico, la sua lettura mette in gioco delle competenze matematiche (che sono poi le competenze del cittadino). Il primo documento era stato pensato come supporto a un’immagine della seconda guerra mondiale, ma la commissione ha deciso di fornirlo da solo: è il grafico sui morti civili e militari, proposto dall’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale. I due parametri, il colore e la grandezza dei cerchi colorati, permettono di cogliere subito il numero di morti per nazione e se si sia trattato di una maggioranza di morti civili o militari. Il secondo documento non è stato proposto da me: si tratta di un’infografica presente in un libro di storia, tratta dal Philip’s Atlas of World History, e si è prestata ad un’interpretazione inaspettata (inaspettata, probabilmente, anche per chi il grafico l’ha realizzato). Il documento riguarda gli effetti della depressione in Europa e presenta in modo fuorviante i dati relativi all’aumento della disoccupazione tra il 1928 e il 1932. Ho chiesto al candidato di riflettere sull’aumento della disoccupazione nel quadriennio, indicandomi il paese che ha subito un aumento maggiore (piccolo aiuto: non è la Germania) e poi ho fornito le cifre del denominatore, ovvero della popolazione nei vari stati nel periodo precedente la guerra. Si tratta di domande che, come cittadini, dovremmo imparare a porci, ogni volta che leggiamo un grafico o un’infografica.

Pregiudizi e stereotipi
A chi insegna matematica capita spesso di scontrarsi con i pregiudizi e gli stereotipi dei quali è vittima questa disciplina, ma durante i lavori della commissione ne ho fatto una scorpacciata: appena ho incontrato i commissari interni, è stato subito messo in chiaro che «i ragazzi non sono molto bravi in matematica», come a implorare la mia benevolenza. Mi sono sentita un po’ l’orco cattivo delle favole (un po’ Cenerentola un po’ orco… questo esame è stato una favola!). Non ho ancora capito se erano i ragazzi ad avere paura della matematica (o di me?) o i colleghi. Il secondo stereotipo… be’, è quello che ogni laureato in matematica sperimenta quando va a mangiare la pizza con gli amici: così come al ristorante l’onere del calcolo delle quote spetta al matematico di turno, così durante gli esami di stato al commissario di matematica spetta la somma nelle griglie di valutazione. E così sono stata usata come una calcolatrice (cosa che non sono… speriamo quindi di non aver commesso errori!). In fondo, ci nutriamo tutti di stereotipi, un po’ come quelli citati da Vito Tartamella nel libro Il pollo di Marconi: pare che anche gli scienziati siano capaci di ridere (e di far ridere) e non siano così seri come si pensa. Meno male! Grazie alla passione di Tartamella per l’argomento, ho potuto intrattenermi nei momenti morti, facendo due risate.

Collegamenti “impropri”
L’idea di parlare dei collegamenti dell’orale dell’Esame di Stato mi è venuta innanzitutto dai social: l’Esame di Stato ha invaso i social e ogni volta che facevo una ricerca su Google per scovare possibili collegamenti, venivo indirizzata verso i siti più frequentati dagli studenti. Di fatto, mentre i candidati facevano la loro prova, ho avuto la tentazione di raccontare soprattutto i collegamenti improbabili che ho sentito durante gli esami. Ne riporto qui alcuni, giusto per concludere con una risata…
«Dopo aver parlato del dominio nazista, parlerei del dominio di una funzione…»
«Il tempo è estremamente importante nella nostra esistenza. Parlerei, quindi, a tal proposito, del campo di esistenza di una funzione…»
«“Ma nel cuore nessuna croce manca”. A proposito di croci, parlerei del grafico di una funzione…»

Forse per chi la insegna, è più facile vedere la matematica ovunque, come ci dimostra Federico Benuzzi, che non riesce a giocare con la sua bambina di due anni senza parlare di matematica!

Buona matematica! Ci sentiamo tra TRE settimane!
Daniela

PS: immagine da matheasily che propone puzzle di addizioni

Letto 537 volte Ultima modifica il Domenica, 02 Luglio 2023 23:35

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