"Una delle cose che amo delle passeggiate in montagna è l’arrivare in cima e godermi il paesaggio. Gli alberi che disegnano sottili contorni e improbabili geometrie, le vette irregolari, il blu del cielo, le nuvole chiare con le loro forme astratte, il sole. Ma la bellezza di quello che ti si mostra davanti, quando finalmente puoi riposarti, è direttamente proporzionale alla fatica della camminata. Più hai sudato, più numerosi sono stati i salti che hai fatto o le volte in cui hai rischiato di cadere, maggiori sono i momenti in cui hai pensato di desistere o quelli in cui hai creduto che non ce l’avresti fatta e più grande è la meraviglia che provi quando il tuo sguardo si libera da sotto la boscaglia e si estende verso l’orizzonte.
Con la matematica è uguale. Più fatica fai per capire un concetto, più grande è la gioia che provi quando finalmente lo fai tuo. Ed è una fatica che nessun altro può fare, se non tu. L’insegnante può facilitarti alcuni passaggi, indicarti la strada, evitarti alcuni passi falsi, ma la fatica è, resta e deve restare tutta del discente."