Giovedì, 01 Agosto 2013 13:23

Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte

TRAMA:
Wellington, il cane della signora Shears, è stato ucciso, trafitto da un forcone. Christopher John Francis Boone, ragazzo di 15 anni affetto dalla sindrome di Asperger, decide di indagare per trovare il colpevole e di scrivere un libro al riguardo. Nel libro descrive anche la propria situazione, parla un po’ di sé, delle proprie passioni e manie, della propria vita: la madre è morta due anni prima e, durante le sue indagini, Christopher scopre che prima di morire aveva una relazione con il signor Shears. Lo scrive nel libro e quando il padre lo legge, ha una reazione molto violenta: picchia Christopher e getta il libro nella spazzatura. L’indomani Christopher ritrova il libro nell’armadio del padre, insieme a delle buste indirizzate a lui: ne prende una, la legge, ma non riesce a capacitarsi di quale sia la verità in essa contenuta. Solo sei giorni dopo, procurandosi altre lettere, può scoprire che sono lettere della madre che in realtà non è morta, ma è scappata a Londra con il signor Shears. Per Christopher è una vera e propria doccia fredda: il padre gli ha mentito, la madre non è morta.
Quando ha luogo il confronto con il padre, questi scoppia a piangere e tenta di giustificarsi e, per riconquistare la fiducia del figlio, gli confida di aver ucciso il cane della signora Shears, con la quale aveva avuto una relazione dopo la fuga della moglie. Per Christopher è troppo: impaurito e spaventato, decide di andarsene da Swindon, per raggiungere la madre a Londra. Il fatto che il padre avesse ucciso il cane significava, per Christopher, che avrebbe potuto uccidere anche lui.
Dopo un viaggio rocambolesco, in treno e in metropolitana poi, Christopher raggiunge la casa della madre e, nascosto dietro ai bidoni della spazzatura nel giardino di fronte, aspetta il suo rientro. La madre è stupita e al tempo stesso molto amareggiata per quanto il padre di Christopher ha raccontato al figlio e decide di tenerlo con sé. L’arrivo di Christopher, però, scatena accese discussioni tra il signor Shears e la madre, tanto che quest’ultima decide di tornare a Swindon. Christopher può così affrontare il tanto atteso esame di matematica come era in programma e lo supera con il massimo dei voti. Pian piano si riavvicina al padre, con il quale costruisce anche un orticello in giardino. 
Ora Christopher è fiducioso: tra un anno lo aspetta l’esame di matematica avanzata e sa “di potercela fare perché sono andato a Londra da solo e perché ho risolto il mistero di Chi ha ucciso Wellington? e ho trovato mia madre e sono stato coraggioso e ho scritto un libro e questo significa che posso fare qualunque cosa”.
 
COMMENTO:
Semplice e coinvolgente, il libro è adatto a chiunque, dato che i brani di matematica sono trattati in modo elementare. La descrizione della malattia di Christopher è accurata e il fatto che sia scritto in prima persona aiuta il lettore ad immedesimarsi meglio.

Informazioni aggiuntive

  • Autori: Haddon Mark
Letto 32573 volte Ultima modifica il Martedì, 06 Agosto 2013 07:44

7 commenti

  • Link al commento Anna Mercoledì, 25 Settembre 2013 17:43 inviato da Anna

    ho letto questo libro in inglese per la prima volta e, dato che non avevo mai letto alcun libro in inglese prima e sono riuscita a capirlo, concordo con il fatto che la lettura sia semplice e adatta a tutti. il libro è scorrevole da leggere e in certi tratti interessante, che ti invoglia a proseguire. In altri tratti è noioso con descrizioni troppo accurate, ma il ragazzo stesso, Chris, dice di non essere una persona superficiale e che vuol spiegare tutto nei particolari. La presenza della matematica nel libro non è tantissima, ma è sempre percepibile in quanto il protagonista richiama sempre il suo esame e i suoi ragionamenti non sono mai superficiali. Consiglio il libro a chi vuole leggere qualcosa che non sia soltanto la narrazione di una storia ma che contenga anche spunti riferiti ad altre materie, in questo caso la matematica.

  • Link al commento Giulia Giovedì, 01 Agosto 2013 13:38 inviato da Giulia

    Lettura non troppo impegnativa, scorrevole e interessante. Facile immedesimarsi nel personaggio e non vedere l'ora che il libro finisca per risolvere il "giallo" accostato ai suoi tratti emotivi. Nella narrazione ho trovato particolarmente coinvolgente e ben fatta la descrizione del viaggio di Christopher per raggiungere la madre. Credo che anche per la lunghezza non eccessiva sia consigliabile proprio a tutti.

  • Link al commento Giulia Giovedì, 01 Agosto 2013 13:37 inviato da Giulia

    Questo libro è interessante sia dal punto di vista narrativo sia da quello inerente alle tematiche affrontate, allo stesso tempo importanti e sensibili(come l'amore, la ricerca della verità, la forza di volontà e la coltivazione di una passione). Ho inoltre capito che avere dei pregiudizi verso persone diversamente abili è sbagliato perché - come dimostra il libro stesso - molte di esse hanno più determinazione e forza di volontà rispetto alle persone normali -me inclusa. Bravo Christopher!!

  • Link al commento Davide Giovedì, 01 Agosto 2013 13:37 inviato da Davide

    Testo scritto in maniera molto facile, addirittura elementare e, proprio per questo motivo, consigliabile ad un qualsiasi lettore. La particolarità del libro è quella di riuscire ad amalgamare alla perfezione il giallo riguardante l'uccisione del cane "Wellington" e le vicende personali della famiglia di Christopher, arricchendo il tutto con delle 'abbordabili' nozioni matematiche.

  • Link al commento Paolo Serioli Giovedì, 01 Agosto 2013 13:36 inviato da Paolo Serioli

    Un libro noioso. Molto noioso. Lo sconsiglio a tutti. Forse sono io che non ho capito il significato ma per me questo rimane un libro inutile e senza un perché. Almeno io sono stato sincero no?

  • Link al commento Valentina Foresti Giovedì, 01 Agosto 2013 13:36 inviato da Valentina Foresti

    Credo che questo libro sia semplicemente..meraviglioso! L'ho letto tutto di un fiato e sono rimasta molto sorpresa da come Haddon sia riuscito a trattare in modo semplice ma accurato temi così complessi. Ritengo sia stata geniale la capacità dell'autore di immedesimarsi in un ragazzo colpito dalla sindrome di Asperger. Sorprendente come il libro, nato come giallo sull'uccisione di un cane, si trasformi in un racconto di formazione nel quale Christopher affronterà ciò che fino a quel momento gli era sembrato assolutamente impossibile per raggiungere il suo scopo: scoprire la verità riguardo la scomparsa della madre. Libro molto appassionante e non credevo che la presenza della matematica lo potesse rendere allo stesso modo scorrevole. Lo consiglio vivamente a tutti.

  • Link al commento Romina Giovedì, 01 Agosto 2013 13:35 inviato da Romina

    Questo è un libro che avevo già cominciato a leggere 4 anni fa, ma avevo smesso dopo poche pagine perché non riuscivo a capire nulla. Mi hanno sempre detto che riprendere in mano un libro dopo un po’ di anni serviva a capirlo, e per una volta hanno detto giusto. Di un libro così non si può certo pretendere di comprenderne i problemi di matematica, i termini tecnici, ma si può comunque entrare nel piccolo mondo di un matematico, così logico, così preciso, tanto complesso in ogni aspetto della sua quotidianità, quanto chiaro, innocente e crudo. Il libro sbalordisce dalla prima all’ultima pagina, mostra la vera faccia della famiglia, i veri problemi che derivano da una malattia e non solo il lato del “E vissero tutti felici e contenti”, l’amore per un figlio, la vita che nasconde sorprese, la crescita di un quindicenne.

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