255 - 23 novembre 2025

NEWSLETTER

255 - 23 novembre 2025

Vorrei poter dire di aver scelto di ritardare di una settimana l'uscita della newsletter per pubblicare la numero 255 proprio nel giorno del Fibonacci Day, soprattutto dopo che abbiamo dedicato l'ultima partecipazione al Festival di BergamoScienza ai numeri, e che i coniglietti di Fibonacci sono stati i protagonisti di uno dei nostri laboratori, ma la verità è un’altra. E non è nemmeno così fantasiosa. Semplicemente sono state settimane intense, durante le quali sono riuscita a pubblicare finalmente alcuni materiali sul sito che erano nella mia lista di cose da fare da lungo tempo. Ma andiamo con ordine, e comincerei proprio dal Fibonacci Day, lasciandovi il breve articolo scritto per Prisma da Luca Alberini, Buon Fibonacci Day!, che parte dalla celebre sequenza per arrivare alla sezione aurea. Il filosofo Massimo Adinolfi, dalle pagine di Repubblica, ha svecchiato un po’ l’immagine di Fibonacci, definendolo, in modo originale, lo Steve Jobs del Medioevo e dicendo che la sua celebre sequenza «rese “user friendly” i calcoli matematici». La motivazione è data già in apertura di articolo: «è lui l’autore del primo libro di aritmetica generale dell’Occidente, il Liber abbaci, ed è lui a dare una spinta decisiva alla diffusione, in questa parte del mondo, del sistema indo-arabico, cioè dei numeri che usiamo ancora oggi per sommare, moltiplicare, calcolare, nella scienza delle finanze come in quella delle costruzioni, e in tutte quelle cose per le quali i numeri romani, buoni per le pietre miliari, i piedistalli e i volumi di un’enciclopedia, non sono altrettanto funzionali.»

 

BergamoScienza e non solo

Da quando il sito è stato rinnovato, sto cercando di sistemare al loro posto alcuni contenuti. Nell’ultima settimana ho avuto occasione di riprendere in mano l’escape room realizzata per l’edizione di BergamoScienza del 2021 e messa online pochi mesi dopo. Realizzata interamente dai ragazzi, dalle illustrazioni ai dodici giochi proposti, ha una serie di aneddoti ad essa collegati che me la rendono molto cara. Ricevi un pacco misterioso, sei attirato in una casa che sembra abbandonata e, chiuso in una soffitta, non ti resta che scoprire qualcosa di più su chi ti sta scrivendo strane lettere, senza firmarsi. Credo che i ragazzi che l’hanno ideata si siano in parte ispirati a come è nata l’escape room: con la scadenza del festival ormai alle porte, ci siamo chiusi in un’aula e abbiamo minacciato di non farli uscire fino a ché non fosse emersa un’idea per l’escape room. Il processo creativo non è mai facile e, quando ho proposto la biografia attorno a cui ruota tutto il gioco, i futuri animatori non sembravano convinti. Leggendo la storia, si sono appassionati, e hanno lavorato alle immagini mentre fingevano di prendere appunti sul proprio tablet durante le ore di lezione, concludendo il lavoro mezz’ora prima dell’appuntamento con i primi iscritti al nostro laboratorio. L’escape room, come tutti i laboratori quell’anno, è stata gestita interamente online e, mentre i ragazzi proponevano i giochi e suggerivano vie d’uscita, io correvo da un’aula all’altra per risolvere i problemi, perché il lavoro dell’ultimo momento aveva generato una serie di errori che andavano risolti in tempo reale.

Ho proposto il gioco in classe e lo svolgimento ci ha preso circa un’ora: dopo una breve presentazione, quella che trovate al link, sono passata alla seconda pagina, dove vengono descritti i dodici oggetti sui quali sono proposti dei piccoli quesiti. Una volta risolti i quesiti, si ha accesso all'indizio, che è una lettera lasciata dal personaggio misterioso. Dopo aver risolto i quesiti in piccoli gruppi, abbiamo ripreso le lettere (gli indizi) tutti insieme e abbiamo cercato di capire chi fosse il personaggio.

È online anche un altro lavoro che abbiamo realizzato per BergamoScienza: la passeggiata matematica per le vie di Lovere! Abbiamo colto l’occasione per ripercorrere le dieci edizioni di Festival durante le quali abbiamo esplorato rami della matematica che difficilmente si affrontano a scuola, dalla topologia ai frattali, dalle tassellazioni del 2016 (la nostra prima edizione) ai numeri di quest’anno. Lovere è uno dei borghi più belli d’Italia: cittadina affacciata sul Lago d’Iseo, in provincia di Bergamo, è la sede del liceo in cui insegno. Tra le cose che abbiamo scoperto di Lovere c’è un altare (quasi) cubico, che abbiamo trovato nella Cappella delle Clarisse. Questo ci ha offerto l’occasione per raccontare il problema della duplicazione del cubo, usando un cubo di Yoshimoto semplificato. Tra i materiali e il percorso mappato su Google, se vi capitasse di passare da Lovere, potreste ripercorrere il nostro itinerario in autonomia. In tal caso, fatemi sapere cosa ne pensate. Mentre raccontavo di questa passeggiata, ieri sono stata informata che esiste un bellissimo portale, Math city map, sul quale si possono trovare tante idee utili per organizzare passeggiate matematiche!

 

Carnevale della matematica

Il numero 191 del Carnevale della matematica è stato ospitato da MaddMaths! Marco Menale ha esordito definendolo il carnevale «dell’attesa e del cambiamento, quasi una sovrapposizione di contraddizioni». Il tema scelto è Matematica e strategie: «La scelta del tema di questo Carnevale della Matematica riflette diversi punti di vista perché, nei limiti della cosa, tra matematica e strategie esiste un rapporto bidirezionale. Infatti, andiamo sia dalla matematica alle strategie che dalle strategie alla matematica. Anzi, per complicare un po’ di più la cosa, possiamo parlare sia di strategie per la matematica che di matematica per le strategie. Nel primo caso c’è il mondo della ricerca matematica, ossia delle strategie sviluppate per risolvere un problema matematico.»

Per l’occasione, ho riciclato un vecchio contenuto riguardante delle lezioni sulla teoria dei giochi, che ho svolto con la mia ultima quinta (nel 2022) e che mi sono ripromessa di riprendere quest’anno. La sequenza delle lezioni era completata da un video e da un articolo che riassumeva la parte storica del percorso. L’articolo era stato pubblicato sul portare del Rotary per la sostenibilità, visto che il video era una lezione per insegnanti realizzata per loro, ma ora che il portale è stato chiuso non è più disponibile, perciò l’ho ripubblicato sul sito.

Il Carnevale della matematica di novembre non è stato solo il “classico” ritrovo virtuale di divulgatori: il 21 e 22 novembre c’è stato anche un ritrovo reale presso il Museo Leonardo da Vinci di Milano. Io ho avuto occasione di partecipare al workshop di ieri pomeriggio, dedicato alla comunicazione della matematica, e ho avuto l’opportunità di incontrare, finalmente di persona, Roberto Natalini, Maurizio Codogno e 2/3 dei Rudi Matematici, Piotr e Rudy. Mentre ascoltavo gli interventi dei presenti, ho notato come parlare di comunicazione della matematica sia impossibile senza parlare di didattica, che è diventata, forse anche per i tanti docenti presenti, il centro della conversazione. Per la divulgazione come per la didattica, la capacità di diversificare i contenuti o le modalità di proposta degli stessi può essere vincente: per il lato divulgativo, la diversificazione permette di raggiungere un maggiore pubblico, per il lato didattico, modalità diverse possono consentire di raggiungere maggiormente gli studenti. La verità è che ognuno di noi “funziona” in modo diverso e usare strategie diverse può permette di coinvolgere meglio: chi ha bisogno di trovare un’utilità in quello che fa, avrà bisogno di sapere che la matematica ha numerose applicazioni pratiche, chi è affascinato dalla cultura, avrà bisogno di sapere che la matematica è soprattutto un’avventura del pensiero paragonabile all’arte e alla poesia, chi è appassionato di giochi, si farà conquistare da una matematica enigmatica e giocosa… 

Durante la discussione, non è mancato il riferimento all’errore, che è, spesso, una questione centrale. Ne ha parlato anche Federico Benuzzi in uno dei suoi ultimi video, intitolato con una frase di «un grandissimo della giocoleria “old style”», Albert Lucas, Se non ti sta cadendo niente, non stai imparando niente. In un post sui social, Federico spiega in poche parole ciò che racconta nel video: «Sottolineo solo come si possa tranquillamente trasportare dalla giocoleria alla matematica (o a qualsiasi altra branca del sapere o attività): sinché siamo nella zona di confort stiamo solo affinando lo stile, la routine. È quando cominciamo a sbagliare che ci stiamo spingendo oltre. Non spaventatevi se non sapete fare qualcosa, non fermatevi per paura che “qualcosa caschi”, è lì, “oltre”, che possiamo migliorare.»

 

Alcuni video per chiudere con leggerezza

Non possono mancare, in chiusura di newsletter, i brevi video dell’Università di Oxford: comincio con Il ragno e la mosca, nel quale Robin Wilson parla dei cammini minimi. Tibor Kapu, astronauta ungherese, dalla ISS mostra, invece, le superfici minime di una cella morbida (soft cell avrà questa traduzione?): con la competenza di un ingegnere e l’entusiasmo di un bambino, aggiungendo acqua realizza una superficie particolare, dalla curvatura negativa. Nella rassegna non può mancare Sam Howison che dà indicazioni su come cuocere adeguatamente le verdure e spiega perché il suo gatto, Pluto, è visibile anche al buio.

L’ultima condivisione riguarda le storie raccontate da Raffaella Mulas, riguardanti Paul Erdös e Hamilton. Con il suo stile, riesce a conquistarsi anche un pubblico non matematico! Per chi avesse difficoltà con l’inglese, comunque, c’è la possibilità di sentire il racconto di Erdös in italiano.

 

Ricordo, in chiusura, che è possibile fare la propria iscrizione all’associazione MaddMaths! o magari regalare l’iscrizione a qualcuno che pensate possa essere interessato alla buona divulgazione (magari vi serve giusto un’idea per fare un regalo di Natale…)

 

Buona matematica e buon cammino! Ci sentiamo tra DUE settimane!

Daniela

 

PS: L’immagine di copertina è stata presa dal Post: Piperita Patty è sempre una garanzia, se si parla di scuola

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